I Sacrestani della Scienza

Pubblicato il 25 Gennaio 2016

Nessuno ha più risposte che contano, perché nessuno pone più le domande giuste. Tanto meno la scienza, che in Occidente è stata asservita ai grandi interessi economici e messa sull'altare al posto della religione. Così lei stessa è diventata "l'oppio dei popoli", con quella sua falsa pretesa di saper prima o poi risolvere tutti i problemi. (Tiziano Terzani)

C'è un'idea di scienza che ha preso piede in questi anni grazie a una massiccia opera di banalizzazione e divulgazione a senso unico, che non tiene conto della reale complessità dei fatti ma si propone piuttosto la creazione di una narrazione leggendaria. Una specie di nuova religione laica, piena di miti e di dogmi scolpiti nella pietra come moderne tavole mosaiche. Secondo questa vulgata la Scienza, naturalmente con la S maiuscola, sarebbe l'unica portatrice di verità, anzi, della Verità, e l'unico modo possibile di interpretare il mondo: la Scienza come metro e misura di tutta la nostra esistenza. Questa parodia di pensiero, per quanto illusoria e intrisa di inconsapevole sottotesto religioso, è così diffusa e propagandata che è difficile far comprendere anche agli spiriti più liberi la sua fallacia e la sua pericolosità.

Gli scienziati veri, e quelli che oggi possono fregiarsi del titolo sono davvero pochi, sanno che la scienza non è la "Verità", ma è solo uno dei modi di interpretare determinate porzioni di realtà, e che questa interpretazione non è immutabile perché è condizionata dalle premesse stabilite a priori, il “paradigma” (1). E i ricercatori, che oggi si muovono in ambiti sempre più ristretti e specialistici, non mirano a stabilire “Leggi Universali”, ma a formulare delle ipotesi e a trovare delle connessioni, ben sapendo, come la fisica quantistica ha dimostrato (2), che i “fatti” non hanno nessuna “oggettività”, dipendendo sempre dall'interpretazione che ne viene data. Spesso nuove scoperte nascono da una semplice reinterpretazione di fatti conosciuti, ma analizzati da prospettive diverse.

Invece oggi su internet e sulla carta stampata pullulano questi pseudo-razionalisti, che hanno fatto della loro idea di scienza una sorta religione laica e ottusa. Per questo li definisco "sacrestani della scienza". Hanno poche idee, somiglianti a fissazioni, e le difendono con virulenza su forum, blog e social network. Secondo questi personaggi tutto ciò che c'è da sapere è quello che loro sanno già. Non cercano di capire teorie nuove o scoprire altre possibilità, vogliono solo tradizionalissime conferme alle loro ristrette conoscenze. Non cercano una crescita delle idee ma la mummificazione del pensiero. Per loro ogni eclettismo ed ogni sincretismo sono una sfida all'ortodossia, e ogni tentativo di mettere i fatti sotto prospettive diverse una inutile polemica da relegare al passato. Infatti la frase preferita dei sacrestani è: “Non vorremo mica tornare al Medioevo?”, e naturalmente la loro immagine del Medioevo è quella dei sussidiari di scuola elementare: pestilenze e streghe bruciate sul rogo. (3)

Invece di coltivare il dubbio, principale strumento dell'uomo razionale, rifiutano di comprendere tutto quello che mette in crisi le loro assunzioni sclerotizzate. Citano a sproposito Galileo, ma non capiscono che i Bellarmino, il cardinale che si rifiutava di guardare nel cannocchiale, oggi sono loro. Così, pur di difendere il loro piccolo sapere acquisito, i sacrestani della scienza fanno una feroce resistenza a tutte le idee nuove o alternative.

Eppure la scienza, (quella vera e non la parodia da rotocalco che difendono), è sempre in continua evoluzione ed è proprio questo che la differenzia dalla religione: rimettere in discussione il sapere acquisito è l'unico modo per far avanzare la conoscenza. Le idee nuove sostituiscono quelle vecchie, in un processo continuo e inevitabile. Altrimenti ancora oggi crederemmo alla terra piatta o alla teoria del flogisto. Così, ironia della sorte, quelli che affermano di voler difendere la Scienza oggi sono i suoi principali nemici, sclerotizzandola a religione dogmatica senza dei. Del resto solo uno spesso fondo di ignoranza può giustificare certe convinzioni. La storia di tante scoperte scientifiche, costellata di rivalutazioni postume e continui ripensamenti, sta lì a testimoniarlo.

La teoria della Deriva dei Continenti ne è un esempio eclatante. Elaborata da Alfred Wegener nel 1912 sulla base di acute osservazioni morfologiche, venne ridicolizzata come un'ipotesi “fantasiosa” perché i modelli fisici e matematici del tempo non riuscirono a dimostrarla. Il fatto è che quei modelli erano sbagliati, o perlomeno inadeguati. Fu solo quando si svilupparono modelli più evoluti che la Deriva dei Continenti trovò una conferma che portò a sviluppare la teoria della Tettonica a Placche, oggi universalmente accettata.

Di esempi del genere la storia della scienza è piena. In un post dei mesi scorsi ho riportato la triste vicenda del dott. Semmelweiss, scopritore dell'antisepsi, e di come la sua intuizione così semplice e geniale venne ferocemente osteggiata dai suoi contemporanei. Quanti anni passarono e quante persone dovettero morire prima che la comunità scientifica accettasse un fatto che oggi diamo per scontato?

Ecco, qui sta il vero problema: finché si parla di branche tecniche specialistiche che non hanno ricadute immediate sulla nostra esistenza, come la fisica delle particelle o teoria del Big Bang, possiamo tranquillamente infischiarcene e lasciare questi fanatici nel loro brodo di certezze immutabili. Ma quando certe crociate scientiste condizionano pesantemente la nostra vita e la nostra salute allora dobbiamo essere molto attenti a quello che i sacrestani e i loro precettori vogliono imporci.

Guardiamo la medicina contemporanea, in particolare l'oncologia, un settore divenuto ricchissimo in maniera inversamente proporzionale ai risultati raggiunti. Non è un mistero per nessuno che il presunto successo dell'oncologia ufficiale (anche volendo prendere per buone le statistiche ufficiali addomesticate da trucchi e escamotage metodologici) si riduce a meno di un misero 50% di guarigioni. Insomma, la Scienza Ufficiale ne salva al massimo uno su due. Come è stato acutamente osservato, se un ingegnere dicesse che i suoi ponti sono sicuri al 50% e che la metà è destinata a crollare, lo faremmo rinchiudere. Invece i sacrestani, con religioso fervore, si schierano per tutto l'armamentario dell'oncologia ufficiale, chemio e radioterapia comprese, bollando di ciarlataneria chiunque osi proporre terapie naturali, alternative e non invasive.

Inutile spiegargli che molti dei metodi cosiddetti “alternativi” hanno delle basi logiche molto più fondate dell'oncologia odierna. (4) E che la maggior parte delle terapie non invasive mira a rimettere in sesto il sistema immunitario, principale arma di guarigione, mentre la chemio e le altre inutili pratiche lo distruggono. (5) E che alcune sostanze relativamente innocue e poco o nulla costose, come ad esempio il vischio, l'artemisia annua o l'acido ascorbico endovena, hanno avuto diverse conferme da quei pochi laboratori che hanno potuto sperimentarle. (6) E che però molte sostanze valide non vengono testate perché costano pochissimo, non sono brevettabili, e quindi inadatte a produrre profitti.

Non c'è niente da fare, non è “scientificamente approvato” dall'Autorità, la loro religione non lo prevede e quindi non esiste. Sono tutti dei ciarlatani, dei truffatori da punire.

A voler essere buoni si potrebbe pensare che lo facciano per un fine utile, per difendere la salute di quei poveretti che si affidano a certe terapie dubbie come l'omeopatia o l'agopuntura. Perché secondo i sacrestani il problema è questo: chi si affida a pratiche innocue rischia comunque la vita perché evita di sottomettersi alle “cure scientifiche approvate”.

Eppure è un dato statistico che le malattie iatrogene sono tra le principali cause di morte nel mondo occidentale. Che la chemioterapia fa sviluppare nuovi tumori più aggressivi. (7) E che diverse ricerche statistiche effettuate tra i medici negli USA e in Australia (paesi medicalmente avanzati) rivelano che, quando si ammalano di cancro, tre medici su quattro rifiutano le terapie “ufficiali”. E che (si potrebbe andare avanti per ore), decenni di statistiche sulla sopravvivenza dei pazienti oncologici mostrano che non ci sono significative differenze di prolungamento della vita tra chi si sottopone alle cure ufficiali e chi invece omette di curarsi.

Ma niente, neanche le statistiche bastano a convincerli. Tutto quello che non conferma i loro vecchi pregiudizi è falso, pericoloso e soprattutto va severamente punito. Perché questo è il sogno dei sacrestani della scienza: un mondo orwelliano dove le idee e le scelte possibili siano solo quelle ufficialmente approvate.

Ma approvate da chi? Chi è che decide cosa è Vero e Giusto?

È un problema che i sacrestani hanno risolto a monte: le cure approvate dall'Autorità. E non importa che oggi l'Autorità, soprattutto nel campo della ricerca medica, sia l'espressione di un coacervo di interessi economici enormi, dove a farla da padrone sono i colossi di Big Pharma. Potentissime multinazionali quotate in borsa che, attraverso i finanziamenti concessi o negati, condizionano laboratori, ricercatori e riviste specializzate, decidendo quali siano le ricerche “scientifiche” da approvare e pubblicare e quelle invece da occultare e distruggere. Detto per inciso, nel solo 2013 i guadagni globali di Big Pharma hanno superato i 76 MILIARDI di dollari. (8)

I sacrestani, come i tacchini di Popper, non vengono mai sfiorati da alcun dubbio (9). Nella loro visione le multinazionali di Big Pharma lavorano per il benessere dell'umanità e non per i profitti degli azionisti. Siamo noi, poveri fessi irrazionali, che non lo abbiamo capito.

Così, quando la malattia colpisce, mentre i “creduloni” come noi provano a curarsi con terapie perlomeno innocue e gratuite (10) (11), questi intelligentoni dall'acuto spirito critico si affidano sereni e fiduciosi alla chemioterapia, alle amputazioni del bisturi e alle altre meravigliose e costosissime devastazioni della medicina “scientifica” contemporanea. Con quali esiti lo sappiamo.

Valga un esempio per tutti: il giornalista Giovanni Maria Pace, massimo divulgatore del Pensiero Scientifico Ufficialmente Approvato e feroce combattente di ogni “eresia”, si ammalò di cancro all'età di 64 anni. Il suo motto era: “Sapere per controllare, per non farsi mai fregare". Naturalmente morì in brevissimo tempo, dopo essersi sottoposto a tutta la terribile trafila delle devastazioni scientificamente approvate. Chissà se alla fine gli è mai balenato il dubbio che a fregarlo sia stata proprio la sua fede ottusa nello scientismo. (12)

Io ne dubito. Ma del resto lo avrete capito, i sacrestani della scienza, per una sorta di selezione darwiniana autoindotta, sono i migliori alleati dei propri becchini. Per questo non ha senso combatterli. Lasciamoli nelle loro illusioni. Credono nell'utilità dei test genetici? Li facciano. Vogliono la chemio, la radio e il bisturi? Le facciano. L'importante è che non tocchino il nostro diritto di scegliere da quali “ciarlatani” farci curare.

La libertà di cura deve essere garantita a tutti. La selezione naturale farà il resto.

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NOTE:

(1) sul concetto di paradigma e su come sia determinante nella ricerca scientifica vedi “La Struttura delle Rivoluzioni Scientifiche" – Thomas Kuhn

(2) Una delle principali scoperte della fisica delle particelle è che il ruolo dell'osservatore non può essere separato dall'osservazione, poiché ne influenza i risultati. Un definitivo colpo al mito dell'oggettività dei fatti.

(3) Del resto gli ignoranti non sanno nulla del Medioevo, della magnifica armonia dell'architettura cistercense, della straordinaria sapienza ingegneristica delle cattedrali gotiche, del ruolo fondamentale della donna e dell'amor cortese, dell'invenzione delle università, così come le tante altre scoperte e creazioni di un epoca straordinaria. Non hanno mai letto, non dico Le Goff, ma nemmeno quel piccolo, meraviglioso saggio di Regine Pernoud. Sono fermi nei loro saldi pregiudizi da scuola elementare. E a nulla serve spiegargli che le streghe cominciarono ad essere bruciate in maniera sistematica nei secoli della “ragione” e che le pestilenze caratterizzarono tutte le epoche dell'umanità, dall'antica Grecia fino a tutto il 1800. I sacrestani restano lì, fermi nella triste palude delle loro immutabili certezze.

(4) vedi ad esempio questo video: https://www.youtube.com/watch?v=gAGMfz2ZSvA

(5) o anche questo: https://www.youtube.com/watch?v=x7susH38610​

(6) alcuni articoli scientifici sull'efficacia della Vitamina C in oncologia:

1- http://www.pnas.org/content/102/38/13604.full

2 - Chen Q, Espey MG, Sun AY, Pooput C, Kirk KL, Krishna MC, Khosh DB, Drisko J, Levine M. - Pharmacologic doses of ascorbate act as a prooxidant and decrease growth of aggressive tumor xenografts in mice. Proc Natl Acad Sci U S A. 2008 Aug 4.

3 - Riordan HD, Riordan NH, Jackson JA, Casciari, J.J., Hunninghake, R, Gonzalez MJ, Mora, E.M.,Miranda-Massari, J.R., Rosario, N., Rivera, A.: Intravenous Vitamin C as a Chemotherapy Agent: a Report on Clinical Cases. Puerto Rico Health Sciences J, June 2004, 23(2): 115-118.

4 - Murata A, Morishige F and Yamaguchi H. (1982) Prolongation of survival times of terminal cancer patients by administration of large doses of ascorbate. International Journal of Vitamin and Nutrition Research Suppl., 23, 1982, p. 103-113. Also in Hanck, A., ed. (1982) Vitamin C: New Clinical Applications. Bern: Huber, 103-113).

(7) http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06/cancro-nature-chemioterapia-puo-rendere-immune-tumore-alle-terapie/318260/

(8) Un articolo illuminante su come queste multinazionali possano essere totalmente prive di scrupoli: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/05/case-farmaceutiche-quanto-guadagna-big-pharma-sulla-nostra-malattia/939933/

(9) http://pensierolaterale.over-blog.com/2016/01/angelina-jolie-e-i-tacchini-di-popper.html​

(10) Nel suo libro “Cretinismo Scientifico” il giornalista Maurizio Blondet racconta la sua esperienza di malato di cancro: dopo una terribile diagnosi di cancro ai polmoni (uno dei più letali, con un 5% scarso di sopravvivenza) gli venne proposta una pesantissima “cura” a base di cisplatino e ciclofosfamide, due dei chemioterapici più tossici e letali, più una radioterapia “di supporto”. Per sua fortuna ebbe il coraggio di rifiutare ogni tipo di trattamento “ufficiale” preferendo una terapia a base di vitamina C endovena. Oggi, a distanza di 5 anni, Blondet è perfettamente guarito. Il suo medico, che gli ha somministrato questo trattamento risolutivo e privo di effetti collaterali, ovviamente sta passando dei guai con la giustizia e con l'Ordine dei Medici.

(11)  E da ultima, la testimonianza di Cris Wark, giovanissimo malato di cancro III stadio al colon, che ha rifiutato radio e chemio ed è guarito con una dieta vegetale e una regolare attività fisica. https://www.youtube.com/watch?v=AET-fNy9jxk

(12) http://www.galileonet.it/2013/10/quanto-ci-costa-la-cattiva-scienza/

Scritto da Gian Paolo Vallati

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